Le strade della morte
LE STRADE DELLA MORTE
di Salvatore Conte (2024)
il mondo è una landa vasta e primitiva.
I sopravvissuti come te
vivono rinchiusi in fortezze isolate,
oppure imperversano sulle strade.
La vita di tutti i giorni
è pericolosa e priva di legge.
La tua missione è attraversare le terre selvagge,
in compagnia della potente Layla Gallego,
fino alla lontanissima raffineria di San Anglo,
per rifornire la pacifica cittadina di New Hope.
Sopravviverai nella tua Dodge Interceptor
a questo viaggio molto pericoloso
e all'insidiosa vicinanza di una donna tanto potente?
1
La prima cosa che ti colpisce mentre viaggi lungo la strada è la velocità con cui tutto è caduto in rovina. Non ti eri mai reso conto di quanta manutenzione fosse necessaria per sostenere la civilizzazione. Ovunque gli edifici stanno diventando dei ruderi, le automobili abbandonate riempiono le strade in un rugginoso disordine, erba e vegetazione sono cresciute rigogliose, visto che nessuno provvede a tagliarle, e branchi di cani e altri animali selvatici vagano liberamente.
«Mettiamo subito le cose in chiaro, Jack», esordisce la Gallego, dopo qualche chilometro. «Se veramente ci danno la fottuta benzina, ce la rivendiamo al miglior offerente.
Non avrebbe alcun senso che finisse in questa città senza futuro.
Voglio potere, Jack. Non sono più tanto giovane e ho bisogno di farmi una posizione.
Ci stai?».
Layla Gallego è un donnone possente a cui il virus non ha fatto nemmeno il solletico.
Spavalda come sempre, indossa una camicetta grintosa, sbottonata in maniera esperta; la carne le scoppia da tutte le parti; se il mondo è malato, lei è l'immagine della salute.
Ci sa fare con tante armi, ma quella preferita rimane il fucile a pompa.
«In città si fidano di noi, Layla!
Ci considerano i più adatti per questa missione, i più potenti!
Tuttavia... se sei tu a chiedermelo...
In questo casino, però, ti avverto, non è facile farsi una posizione, Layla...
Potremmo fare una brutta fine... tutti e due...».
«Lo so, però dobbiamo almeno tentare.
La Speranza è l'ultima a morire, ma la prima a uccidere, Jack...
E non vorrei che New Hope diventasse una trappola per topi, mi capisci?».
«Ti capisco. Molte cose non vanno a genio nemmeno a me. Non si può pensare di vivere per sempre in una grande prigione a cielo aperto».
«Bene, siamo d'accordo, allora. Che si fottano».
Ti fermi in una cittadina a circa quindici chilometri di distanza da New Hope, e spegni il motore.
Improvvisamente cala un silenzio spettrale, ad eccezione del sinistro ululato di un cane proveniente da chissà dove. Sei tentato di scendere dalla macchina per esplorare la cittadina, ma ti rendi conto che si tratta di un rischio inutile. Stai per rimettere in moto il motore quando improvvisamente il silenzio viene infranto dal rumore di un fucile da caccia.
«Andiamocene...», suggerisce
la Gallego.
Se vuoi scendere dalla macchina per indagare, vai al 126.
Se preferisci allontanarti dalla città, vai al 34.
Schiacci a tavoletta l'acceleratore e contemporaneamente lasci la frizione.
Le ruote posteriori girano sollevando una nuvola di polvere, ma parti di scatto e superi la Ford gialla. Nello specchietto retrovisore vedi la rabbia sul volto del tecnomante, mentre procede a tutta velocità sulla stradina, tentando di raggiungerti.
La Ford deve avere un motore sovralimentato: accelera dietro di te e ti sperona a tutta velocità.
Vai al 354.
Sai che le possibilità di successo, da solo, sarebbero esigue, ma puoi sempre contare sull'aiuto della Gallego, che dev'essere pronta a intervenire.
Ignorando il dolore, rotoli da sotto l’ambulanza e spari due colpi alla cieca contro l’avversario invisibile.
Entrambi lo mancano, perché improvvisamente
vedi saltar fuori da dietro una roccia un uomo trasandato che indossa una fascia
fermacapelli rossa e sta per rispondere al fuoco.
BLAM
Ancora una volta, però, il fucile a pompa della Gallego entra fragorosamente in azione!
Vai al 131.
Nello
specchietto retrovisore vedi una motocicletta con sidecar che si avvicina
rapidamente. Il passeggero manovra una mitragliatrice montata davanti al proprio
posto.
Ti ricorda uno dei primi piloti di aereo della storia, con occhiali e cappello
da aviatore. Entrambi gli uomini si coprono la bocca con delle sciarpe nere, per
tenere lontana la sabbia portata dal vento. Quando sono a meno di cinquanta
metri, rendono chiare le proprie intenzioni sparando una raffica verso l'Interceptor.
Vuoi sganciare uno squarcia-pneumatici? Vai al
127.
Vuoi usare lo spargi-olio? Vai al 361.
Vuoi rispondere al fuoco con la mitragliatrice dell'Interceptor? Vai al 282.
Oltrepassi a tutta velocità un cartello stradale che indica poco più avanti una diramazione verso sud.
Se vuoi voltare in direzione sud, vai al 311.
Se preferisci continuare verso est, vai al 203.
Guidi lungo la strada dissestata finché non arrivi a un cancello di legno che ti blocca la strada. Il tuo scopo è sempre quello di trovare un tecnomante, prima che Kelly rimanga uccisa del tutto, lasciandovi con un palmo di naso e un cadavere da smaltire nell'Interceptor.
Il cancello è coperto di filo spinato e, seduto scompostamente su di esso, c'è un uomo a petto nudo, coperto di tatuaggi, che impugna un mitra.
«Non ti conosco», esordisce con voce roca. «Da quale gang vieni?».
«Black Rats», rispondi, dicendo la prima cosa che ti viene in mente.
«Mai sentiti nominare. In ogni caso, siamo pronti a gareggiare con chiunque. Segui la strada fino alla casa bruciata e vedrai le altre macchine parcheggiate lì. La prima corsa inizia tra meno di cinque minuti. C'è un gran giro di scommesse oggi. Dovrebbe essere un vero spasso».
«Interessante... ma ho bisogno di un'informazione, amico...».
«Sputa».
«Ho urgente bisogno di trovare un tecnomante... sai quei matti che hanno sostituito i segaossa...».
«Sì, li conosco.
Ce n'è uno che a viene correre qui, perciò lo troverai insieme agli altri.
E penso che non avrai difficoltà a riconoscerlo...».
«Grazie, amico...».
Se vuoi attraversare il cancello, vai al 300.
Se preferisci fare una rapida inversione e tornare alla strada principale per andare a sud, vai al 59.
Pesti sul freno e rallenti fin quasi a fermarti.
La Ford ti gira attorno e accelera distanziandoti subito.
Dato che non sei autorizzato a usare armi da fuoco, decidi di provare a speronarla (vai al 139).
Ben presto sei fuori dalla città, zigzagando fra rottami di automobili e alberi caduti.
Più avanti, vedi la strada che si immette sull’autostrada meridionale. Vicino all’intersezione si trova un piccolo edificio, sul quale c’è scritto "Stazione di Rifornimento di Joe".
Ti fermi, poiché ti incuriosisce la fuoriserie parcheggiata di fianco: sembra pulita e in efficienza.
Improvvisamente dall’ufficio esce una donna dall'aspetto losco: sembra una vecchia puttana rimasta nel campo delle pompe, per così dire...
Ha più o meno i 59 anni (sempre fissi...) della prestigiosa Gallego, ma anche lei è ancora bella e indossa un lungo camicione molto scollato, sbottonato aggressivamente.
«Posso aiutarti, bel figliolo?», ti chiede, con un ghigno da megera.
«Che vuole questa cessa?», la
Gallego
mette le mani avanti, sul fucile a pompa.
Se vuoi parlarle, vai al 302.
Se preferisci continuare lungo l’autostrada, vai al 167.
Kelly ne ha ancora per poco, devi proseguire a tutti i costi, nella speranza di incontrare qualcuno che sappia indirizzarti verso un tecnomante.
Accendi i fari mentre l’oscurità avvolge la
campagna.
Procedi speditamente, evitando gli ostacoli, ed ogni tanto vedi gli occhi rossi
di qualche animale selvatico che brillano alla luce.
Ormai è notte fonda e cominci a sentirti molto stanco.
Vai al 161.
Viaggiando a tutta velocità lungo la strada
sgombra non riesci a notare i chiodi d’acciaio gettati a terra da un rapinatore.
Ci passi sopra e ti rendi conto di ciò che è successo solamente quando uno
pneumatico forato inizia a far vibrare lo sterzo.
Ora devi metterci del tuo per non perdere il controllo del mezzo.
Vai al 304.
Mentre la mattinata volge al termine, inizia a fare molto caldo e, via via che procedi verso sud, noti un cambio nella vegetazione.
I campi incolti diventano sterpaglie e non ci vorrà molto prima che iniziate ad attraversare il deserto.
Alcune miglia più avanti arrivi a un'intersezione a T.
Se vuoi svoltare a destra e dirigerti a ovest, vai al 117.
Se preferisci continuare verso sud, vai al 23.
Tenendo saldamente in pugno il coltello ti metti in posizione d’attacco, aspettando che il rapinatore faccia la prima mossa.
Improvvisamente balza verso di te urlando.
È solo un teppista, perché lo eviti con facilità.
La donna, però, tira fuori la pistola.
BLAM
La Gallego esplode un colpo!
La rapinatrice è sbalzata dieci metri indietro e finisce sul cofano di una vecchia auto arrugginita: braccia larghe e gambe a penzoloni sul radiatore.
Il complice se la batte a gambe levate.
Ti avvicini alla donna: sulla pancia ha un buco da far paura... una sconcertante poltiglia sanguinolenta, ancora fumante...
La bocca è spalancata dalla sorpresa, lo sguardo inebetito è rivolto al cielo.
Però è ancora viva.
«Andiamo via, Jack!».
«Non possiamo lasciarla qui, Layla!».
«E dove, allora?», la Gallego rimane guardinga accanto all'Interceptor. «Neanche un'ambulanza dei vecchi tempi potrebbe farci niente!
Il mio fucile non perdona.
E poi voleva fregarci...», conclude, avvicinandosi.
«Smettila... e porta il kit medico.
Su... non ci pensare e manda giù un goccio...», accosti la fiaschetta del whisky al labbro della rapinatrice.
La donna si guarda terrorizzata il buco, incredula di ritrovarsi in quelle condizioni.
In ogni caso, la minaccia è stata sventata.
Puoi proseguire verso l'autostrada al 167.
La strada prosegue in direzione ovest e riesci
a percorrerla rapidamente, poiché è relativamente sgombra da ostacoli. Tuttavia
la guida agevole dura poco: la strada giunge presso un fiume, ma il ponte mobile
che unisce le due sponde è parzialmente aperto, impedendoti di attraversarlo.
Valuti che andando a circa 130 chilometri orari lo slancio potrebbe portare l’Interceptor
fino alla sponda opposta, ma non ne sei affatto sicuro.
Inoltre hai Kelly in condizioni penose, e non sarebbe il caso di sballottolarla troppo.
Se vuoi tentare di attraversare il ponte, vai al 270.
Se preferisci tornare indietro e dirigerti verso est, vai al 159.
Non ci vuole molto perché il verde ceda il passo a un terreno più arido, con ciuffi di erba secca che punteggiano il paesaggio roccioso e brullo.
Poco dopo arrivi ai margini del deserto, proprio nel punto in cui la strada ne incontra un'altra che va verso est.
Se vuoi girare a sinistra, vai al 177.
Se preferisci proseguire verso sud, vai al 271.
«Ehi! E questo ben di dio?».
Layla ha notato un vecchio camper a bordo strada.
«Sembra fatto apposta per la nostra base...».
Ti fidi di Layla e ormai hai capito che sarà da lì che dominerete il Nuovo Mondo!
Procedi per un'ottantina di chilometri e la strada termina in un'intersezione a T.
Decidi di svoltare a sinistra, in direzione di San Anglo (vai al 189).
Dopo avere proseguito verso est per un'altra mezz’ora, arrivi a un incrocio dal quale si diparte una grande strada in direzione sud.
Svolti a destra e spingi a fondo sull'acceleratore, sperando di percorrere un buon tratto di questa strada sgombra (vai al 272).
Nessuno dei due motociclisti ti ha visto scendere dall’Interceptor.
Riesci ad aggirarli ed a coglierli di sorpresa alle spalle.
Ti diverte vederli urlare nella direzione in cui pensano ti trovi, ma adesso è arrivato il momento di dirgli dove sei veramente. Spari un colpo di avvertimento in aria e gli dici di gettare a terra tutte le armi.
Ubbidiscono immediatamente, umiliati dal fatto che li hai superati in astuzia.
Ti avvicini alla loro motocicletta e noti una
borsa allacciata su un fianco.
Gli ordini di aprirla; all’interno ci sono un paio di manette e una mappa.
Ammanetti i motociclisti tra loro e osservi la mappa.
Attorno a New Hope è segnato un cerchio rosso: evidentemente questi uomini facevano parte della stessa banda che ha attaccato la tua città.
Una cittadina di nome Rockville è invece
evidenziata con una croce rossa, e si trova a non molta distanza, a sud-est del
punto in cui ti trovi adesso.
Indubbiamente si tratta della base temporanea dei motociclisti.
Decidi a questo punto di sostituire la ruota danneggiata dell’Interceptor (vai al 346).
Ben presto sei tornato all’incrocio a T, e ti fermi per decidere in quale direzione proseguire.
Se vuoi girare a destra, vai al 203.
Se preferisci svoltare a sinistra, in direzione ovest, vai al 344.
Proprio quando inizi a goderti il viaggio lungo la strada sgombra nella prima luce del mattino, improvvisamente trasali vedendo nello specchietto retrovisore un veicolo che si sta avvicinando.
Si tratta di un autoblindo e riesci a vedere una lingua di fuoco che fuoriesce dalla canna di un cannone mentre spara.
Esplode alla tua sinistra, scuotendo
violentemente l’Interceptor, ma riesci a mantenere il controllo.
Vuoi sganciare uno squarcia-pneumatici? Vai al 312.
Vuoi usare lo spargi-olio? Vai al 165.
Vuoi eseguire un testacoda ad alta velocità con il freno a mano per fronteggiare
l’automezzo? Vai al 77.
Il rapinatore non ha le stesse capacità di assorbimento della vecchia Kelly e viene sbalzato a terra morto stecchito.
Rovisti nelle tasche del cadavere, ma non trovi niente di importante.
Dai anche un'altra occhiata all'interno dell'ambulanza.
Quindi ritorni ammaccato all’Interceptor, rammaricandoti di non aver trovato niente di utile per la vecchia bagascia morente.
Giri la chiave nel cruscotto e parti a tutto gas, dirigendoti verso est (vai al 22).
La Ford rallenta a una curva mentre tu rimani
a tavoletta.
La tamponi con violenza, ma riesci solo a danneggiare l'Interceptor. La Ford ha
del rinforzi in acciaio per resistere agli speronamenti.
Ti rendi conto che la dovrai sorpassare per usare le tue armi posteriori.
Come se ti avesse letto nel pensiero, il tecnomante inizia a sbandare da una parte all'altra per impedirti di passare.
Ci vorrà una discreta abilità per superarlo.
Se ti impegni, vai all'8.
Altrimenti, fallo andare e vai al 287.
In breve tempo sei nuovamente al ponte che attraversa l’autostrada.
Continui in direzione est, lungo la strada (vai al 341).
Scuoti la testa e ti sforzi per concentrarti
alla guida.
Dopo esserti più volte quasi addormentato sul volante nel corso della notte, la
stanchezza si dissipa non appena i primi raggi del sole mattutino emergono
dall’orizzonte.
Viaggi verso sud, in direzione di San Anglo, con rinnovato entusiasmo, tanto più che la vecchia Kelly è ancora dei vostri, ben curata dalla Gallego che ha dato fondo al kit di emergenza medica (vai al 128).
Ti pieghi in avanti e premi il pulsante sul pannello che aziona il dispositivo di rilascio dell’olio.
L’autoblindo passa proprio sopra alla chiazza d’olio e osservi divertito il guidatore mentre sta tentando di controllare il mezzo che sta sbandando.
Vai al 234.
Nonostante i rischi che si corrono per evitare le automobili abbandonate, l’autostrada è sufficientemente sgombra da consentire di viaggiare anche a grande velocità.
È emozionante guidare così liberamente, senza la paura di essere fermato dalla polizia per aver violato qualche regola del codice della strada o per altri motivi.
Cominci a gustare lo strano piacere di un mondo senza troppi padroni.
Chi, invece, ha ben altri pensieri, se ancora si formano nel suo cervello, è la donna seduta al mio fianco, la testa bassa contro il petto della Gallego, le due strette sullo stesso sedile.
La prestigiosa 59enne, pur scettica, ha cercato di aiutarla; un'iniezione di adrenalina e due grossi tamponi sui buchi altrettanto grandi: quello d'entrata, sulla pancia, e quello d'uscita, sulla schiena, ancora più largo.
La rapinatrice, ex prostituta, si chiama Kelly; ha vomitato un grumo di sangue per dirlo, e si tiene aggrappata alla vita con le unghie e con i denti.
«Non prendere buche, o le salteranno le budella in gola!», la Gallego si sta appassionando a quel cadavere sanguinolento.
Dallo specchietto noti che le piace strusciarsi addosso i grossi seni della vecchia mignotta. E quando sembra cedere, ormai arresa al suo destino, la chiama per nome cercando di provocarne una reazione, o almeno un sussulto: «Kelly... non sei finita, Kelly!», illudendola a oltranza, in un gioco per certi versi sadico. E le acconcia i tamponi, tenendola da conto, entrando in ansia per lei, consapevole che quel gioco non sarebbe durato a lungo.
Sorridi quando arrivi a una velocità di 190
chilometri orari, ma la felicità dura poco: improvvisamente vedi una Chevrolet
rossa, pesantemente corazzata con piastre di acciaio, che sta venendo proprio
nella tua direzione. Un uomo è seduto in una piccola torretta sul tetto: è un
mitragliere.
Probabilmente avere a che fare con la polizia dei vecchi tempi non era poi così
male, in confronto a ciò che dovrai affrontare. Fai un profondo respiro e ti
prepari ad azionare il pulsante della mitragliatrice.
«Tieniti stretta
Kelly, perché tra poco si balla, Layla!».
Vai al 188.
La fortuna è dalla tua parte, Jack!
Fermi l’Interceptor per esaminare i rottami in
fiamme.
Chi erano e perché ti hanno attaccato senza apparente motivo?
Scuoti la testa e premi l’acceleratore, ansioso di raggiungere la meta.
Oltrepassi un furgone per il trasporto valori
e ti viene in mente che il denaro al suo interno è ormai del tutto inutile,
quando improvvisamente senti una voce provenire dalla radio, fra il crepitio dei
disturbi atmosferici. È uno dei capi di New Hope.
Ti spiega che una banda di motociclisti ha appena attaccato la città, uccidendo
otto persone, ma dopo un breve scontro è stata sconfitta. Ti avverte di tentare
di individuare i motociclisti, poiché hanno catturato Sinclair, il capo del
consiglio.
Rispondi di aver ricevuto il messaggio e saluti. Hai ben altri problemi per la testa, adesso. Forse le idee della Gallego non sono così sbagliate, in fondo. I fatti stanno dimostrando che vivere rinchiusi in un grosso bunker non porta da nessuna parte.
Dopo aver guidato per circa un’ora senza ulteriori imprevisti, noti che l’indicatore del carburante sta scendendo rapidamente: l’Interceptor consuma molto.
Ti fermi e versi una tanica di scorta nel serbatoio.
Prima di ripartire, passi dietro e osservi da vicino Kelly.
Di sicuro anche lei voleva potere come la Gallego, ma la sua ambizione le è stata fatale.
«Hai commesso un errore tremendo, ma non sei finita, Kelly...», bisogna farglielo entrare bene in testa. «Layla si è affezionata a te, insieme conquisterete il nuovo mondo...». La sessantenne spalanca gli occhi, sembra crederci, ha una disperata voglia di vivere e solo attraverso questa è riuscita finora a tenere in bilico il suo destino. «Va tutto bene, okay?», e le infili la mano nel camicione; anche se la Gallego ha praticamente tutto, Kelly ha il fascino della zombi: è una morta che si ostina a vivere; lo sguardo fragile e inebetito, addosso a quel solido corpo da puttanone, è davvero un bel numero.
Anche tu ti stai affezionando a questa lurida bagascia, rimasta uccisa stupidamente, e che ha riscoperto troppo tardi il gusto di vivere.
«Quanti ne avete uccisi, tu e il tuo compare?».
«Tanti...», sussurra penosamente. «Sento... le loro voci... mi stanno chiamando... dall'inferno...».
«Beh, allora falli aspettare, vuol dire che non erano stinchi di santo.
Hai già pagato abbastanza, Kelly...», le dici, mentre le asciughi il sudore freddo dal collo.
La morente respira con più avidità, compiaciuta dalle tue parole.
Eccitato dalla squallida agonia della vecchia troia, la ripassi riluttante alla ragazza.
«Pensi che alla raffineria potremo trovare un
dottore?», ti chiede la Gallego.
«Per lei? Temo che se la vedesse un dottore, gli prenderebbe un colpo».
«E quindi?».
«Bisogna trovare qualche tecnomante, pare si stiano diffondendo».
«E chi sarebbero?».
«Scienziati passati alla medicina, che curano virus, malattie e ferite facendo
ricorso a radiazioni e protesi meccaniche».
«Ma non ne ha per molto... pensi faremo in tempo a trovarne uno?».
«Non lo so. Tu, intanto, cerca di convincerla a non crepare».
«Certo... Kelly mica è stupida… vero, socia?».
Qualche chilometro più avanti scopri che la fortuna non è più dalla tua parte: all’epoca del disastro deve esserci stato un incidente che ha causato un enorme ingorgo di auto ora abbandonate. È impossibile continuare lungo l’autostrada, così torni indietro fino all’ultima uscita e la abbandoni.
Devi scegliere in quale direzione percorrere la nuova strada.
Se vuoi proseguire verso est, vai al 341.
Se preferisci verso ovest, vai al 66.
Alla tua destra c'è un sentiero di terra
battuta che porta le tracce di numerosi autoveicoli e si allontana dalla strada
principale. Sembra che sia stato segnato di recente.
Se vuoi svoltare nel sentierino, vai al 24.
Se preferisci continuare verso San Anglo, vai al 207.
Giri la maniglia e tiri.
Un’esplosione, accompagnata da un bagliore accecante e da un rumore fragoroso, ti scaraventa indietro.
Lo sportello era dotato di un congegno esplosivo!
Per fortuna la carica non era letale, però hai riportato alcune ferite.
L’anta ora pende dai cardini, ma all’interno dell’ambulanza non c’è nulla.
È una trappola, un'altra trappola!
Il proprietario probabilmente sta arrivando
per controllare chi ha catturato.
Sei troppo frastornato per raggiungere l’Interceptor, così decidi di strisciare
in un nascondiglio.
Se vuoi nasconderti nell’erba, vai al 182.
Se preferisci nasconderti sotto l’ambulanza, vai al 356.
La strada è ampia e i rottami di automobile sono un rischio poco frequente.
Il tachimetro indica una velocità ben al di sopra del limite ammesso, ma sai che ormai non c’è il rischio di ricevere una multa per eccesso di velocità.
Tuttavia la guida agevole dura poco: avvisti
un blocco stradale di automobili e camion capovolti.
Rallenti ed esamini la scena, percependo un pericolo.
Vuoi lanciare un razzo verso il blocco stradale? Vai al 372.
Vuoi tentare di aggirare il blocco stradale? Vai al 317.
Torni indietro fino all’ultimo incrocio, dirigendoti verso sud? Vai al 278.
Dopo il tagliando, la vecchia bagascia sembra un'altra.
Ti fermi e stai un po' con lei.
«Ti verrà il cancro, Kelly, ma io e Layla ti staremo accanto anche in quell'occasione».
«Non fa niente... l'importante è aver guadagnato tempo...
Non pensavo di farcela...».
«Non ne sei ancora fuori, bellezza», la Gallego la riporta alla realtà.
«Lo so... ma adesso... è come se avessi fatto il pieno...».
«Ascolta, Layla... i programmi cambiano: dobbiamo creare la nostra cittadina, costruire il nostro potere.
Voi due insieme farete grandi cose: non vi fermerà nessuno.
Troviamo il posto giusto e iniziamo.
E quando le verrà il cancro, torneremo dal tecnomante a chiedergli aiuto».
La risposta della Gallego è più che concreta: comincia a tastare le grosse tette penzolanti della vecchia Kelly e non la smette più...
«Hai ragione... avremo noi, insieme, il potere assoluto...
Ma ci conviene, almeno per il momento, proseguire la missione.
Strada facendo, vedremo il da farsi...
Appena troveremo il posto adatto, creeremo la nostra base e da lì domineremo il mondo!».
Dai ascolto ad Layla e tiri avanti, ma il suo discorso ti eccita.
Improvvisamente superi un
cartello su cui è scritto a mano "Pete trucca i motori. Tra un miglio, a
sinistra".
Rallenti mentre ti avvicini a un edificio di pietra con accanto un piccolo
laboratorio costruito in lamiera ondulata che ha sul tetto un cartellone
pubblicitario con su scritto "Rusty Pete".
Ci sono alcune macchine parcheggiate nel cortile.
Non appena ti fermi,
dall'officina esce un uomo smilzo e pallido che indossa una tuta da meccanico
blu, tutta sporca di olio, e un berretto da baseball.
Ti saluta ed esordisce: «Bella macchina. Veloce, immagino.
Ma non tanto veloce quanto potrebbe esserlo se ci mettesse le mani il vecchio
Pete. Se sei interessato, mi piace essere pagato sia in Crediti che in natura.
Ti farò un bel lavoretto».
Se vuoi fermarti, per lasciare che il meccanico modifichi il tuo motore, vai al 28.
Se preferisci rifutare cortesemente la sua offerta e continuare il viaggio verso sud, vai all'88.
Il gruppetto di spettatori si raduna attorno alla Ford per congratularsi col pilota.
«E ora quanto mi costerà il tuo servizio, tecnomante?», chiedi al vincitore, intimamente contento che sia ancora tutto intero.
«Proprio niente, amico. Mi stanno bene i 200 Crediti che ho appena incassato definitivamente...
Hai gareggiato bene, perciò portami dalla tua amica e vediamo se riusciamo a rimetterla in carreggiata...».
Il tecnomante visita Kelly e le inietta di corsa un acido radioattivo di sua invenzione, come ti spiega un attimo dopo.
«Era quasi fatta, amico. Ora starà un po' meglio, ma ti avverto: tutto questo ha un prezzo non ripagabile in Crediti. Alla tua amica verrà un brutto tumoraccio, prima o poi; anzi, prima.
D'altronde, non c'era altro da fare».
Il tecnomante completa le cure cospargendo la ferita con uno strano olio sintetico: un'altra delle sue bizzarre invenzioni.
D'altra parte, come ha detto lui stesso, Kelly non aveva niente da perdere.
Ora sei ansioso di tornare verso la strada principale per andare a sud (vai al 207) e proseguire la missione.
Il guidatore non è in grado di controllare l’autoblindo, che sbanda, finendo fuori strada in un fosso.
Sorridi e acceleri per allontanarti, lasciandoti alle spalle il veicolo immobilizzato (vai al 47).
Lo pneumatico non è troppo danneggiato e sei
in grado di aggiustare la foratura con il barattolo di Flat-u-Fix.
Non ci vuole molto prima che tu torni a guidare verso est (vai al
119).
La Ford sfreccia avanti sul ponte mentre tu acceleri per raggiungerla.
Vedi l'arrivo a meno di duecento metri di distanza e capisci di aver perso la gara.
La Ford attraversa la linea di arrivo con una lunghezza di vantaggio sull'Interceptor. Vai al 232.
Tiri fuori di tasca 200 Crediti e li allunghi al tecnomante.
Te li strappa di mano e commenta: «Ogni minuto al mondo nasce un pollo. Entra in macchina. Andiamo. Corriamo per otto chilometri lungo il sentiero, facciamo inversione alla casetta bianca e torniamo indietro. E ricorda, niente è vietato nella Blitz Race, eccetto armi da fuoco e razzi».
Fai scendere Kelly e la Gallego,
quindi monti nell'Interceptor,
avvii il motore e ti porti a passo d'uomo sulla linea di partenza.
Il tuo avversario ti affianca nella sua Ford gialla.
Una ragazza in piedi tra le due macchine alza un drappo bianco e lo abbassa di
colpo per dare inizio alla corsa.
Vai al 3.
Parcheggi l’Interceptor e ti avvicini all’ambulanza.
La cabina di guida è vuota, anche se pare che il mezzo sia stato utilizzato abbastanza recentemente.
Se vuoi aprire lo sportello posteriore per guardare all’interno, vai al 195.
Se preferisci salire sull’Interceptor e proseguire verso est, vai al 22.
Il paesaggio assume un colore rossiccio mentre ti addentri nel deserto.
La strada corre verso sud dritta come una
freccia ed è praticamente priva di macchine abbandonate.
Mentre procedi, qualcosa che riconosci attira la tua attenzione.
È un'Interceptor ribaltata che deve essere uscita di
strada per cappottarsi, dopo che il guidatore era morto al volante.
Se ti vuoi fermare per vedere se ci sono delle parti di ricambio che valga la pena di prendere, vai al 166.
Se preferisci continuare a guidare, vai al 13.
La strada attraversa campi invasi dalla vegetazione, ma non incontri ostacoli.
Controlli il contachilometri per verificare la distanza che hai percorso e noti che l’indicatore della benzina segna nuovamente vuoto.
Vai al 323.
Il tecnomante ti sta osservando attentamente e sterza verso l'Interceptor, mentre tenti il sorpasso senza troppa convinzione.
Il suo rostro frontale centra la fiancata dell'Interceptor, lasciando uno squarcio nello sportello.
La cosa ti fa incazzare parecchio: volevi farlo vincere per non perdere altro tempo, ma a questo punto tieni l'acceleratore a tavoletta e riesci a disimpegnarti, portandoti davanti alla Ford (340).
L’Interceptor slitta in una nuvola di polvere
prima di fermarsi. Nello specchietto retrovisore vedi i due motociclisti che
cercano riparo dalla mina che sta per esplodere.
Subito dopo avviene la detonazione che distrugge una ruota, ma senti solo un
lieve rumore visto che ti trovi all’interno dell’Interceptor.
La polvere non fa in tempo a dissiparsi che i motociclisti iniziano a far fuoco con le mitragliatrici della motocicletta.
Decidi che dovrai abbandonare il tuo veicolo per occuparti di loro.
Dici ad Layla di usare la mitragliatrice dell’Interceptor ed esci dal mezzo con la copertura della raffica di fuoco.
Balzi dietro un vicino cespuglio con il revolver in pugno, chiedendoti se ti abbiano visto.
Ci vuole un pizzico di fortuna, adesso.
Vai al 122.
Seguendo le istruzioni dell'uomo tatuato, guidi lungo il sentiero fino alla casa bruciata.
Quattro macchine modificate sono parcheggiate in fila e ognuna sfoggia diverse armi. Un gruppo di persone è impegnato in una discussione animata, ma si interrompono per guardarti mentre parcheggi.
Ti avvicini al gruppo e gli chiedi della corsa che sta per cominciare.
Un piccoletto con una cicatrice che gli corre
lungo tutta la faccia sogghigna e chiede: «Sei nuovo
di qui, eh? Ascolta, è semplice. Sfida uno di noi a una corsa. Devi scommettere
200 Crediti, ma se vinci, il premio è una bella tanica piena di benzina!
Se vinci, questo è il punto...».
L'uomo scoppia a ridere, imitato dagli altri.
«D'accordo, gente. Ci sto. Sfido lui», indichi il tipo che è senza dubbio il tecnomante. «Ma non voglio la tanica, voglio che rimetta in sesto una mia amica con un grosso buco nella pancia...».
Un mormorio divertito si diffonde tra i presenti.
«So io come si fa. Ma dovrai prima battermi, altrimenti ti costerà un bel po' di crediti...».
Se lo vuoi sfidare a una Blitz Race, vai al 240.
Se preferisci restare a guardare, vai al 224.
Apri la portiera e scendi dall’Interceptor.
Mentre ti avvicini alla donna, un uomo con la testa rasata salta fuori da dietro una delle pompe di benzina, impugnando un piede di porco.
«Sorpresa! Dacci i Crediti,
forza!
Non fare mosse strane a meno che tu non voglia farti del male».
Se vuoi consegnargli i tuoi Crediti, vai al 209.
Se preferisci affrontarlo con il coltello, vai al 48.
Non appena rallenti, improvvisamente un uomo balza fuori dal fosso che costeggia la strada.
Sembra che stia per lanciare una bottiglia
contro l’Interceptor, e a giudicare dalla miccia in fiamme si direbbe una bomba
molotov.
Fortunatamente è forato solo un pneumatico e riesci ad accelerare e a
distanziare il bandito.
Tuttavia poco più avanti diventa difficile mantenere il controllo dello sterzo e sei costretto a fermarti per controllare lo pneumatico sgonfio.
Vai al 238.
Alcuni chilometri più avanti ti trovi davanti ad un piccolo ponte di legno in condizioni precarie, che attraversa uno stretto fiume.
Inchiodato sul ponte c’è un cartello che avverte di non attraversare il fiume.
Avresti voglia di passare, sperando di trovare una traccia che ti porti da un tecnomante, ma il rischio è elevato e sei ancora ammaccato per la trappola in cui sei da poco cascato.
Se intendi comunque attraversarlo, vai al 229.
Se preferisci tornare indietro fino all’ultimo incrocio, vai al 124.
Lasci la strada e ti inoltri sullo stentato terreno roccioso, ma rimani improvvisamente sorpreso alla vista di due inquietanti motociclisti vestiti di pelle che sbucano da dietro un cespuglio.
Uno di loro spara un colpo di pistola per offrire copertura all’altro che lancia una mina magnetica verso il parafango posteriore dell’Interceptor.
Si mettono al sicuro prima ancora che tu o la Gallego possiate solo pensare di reagire.
Vieni colto dal panico mentre decidi cosa
fare.
Vuoi continuare a guidare? Vai al 17.
Vuoi fermare l’Interceptor e saltare fuori? Vai al 212.
Vuoi fermare l’Interceptor e rimanere a bordo? Vai al 295.
Pochi chilometri più avanti il motore inizia a
singhiozzare. Ti ricorda la povera Kelly, che sta morendo nelle braccia della
Gallego.
Prima che esali l'ultimo singhiozzo, ti fermi e svuoti una tanica nel serbatoio.
Purtroppo, invece, non hai niente da dare alla vecchia bagascia, ormai senza benzina, che sta attaccata alle ultime gocce.
Quando riparti è tardo pomeriggio e osservi il sole che tramonta attraverso il finestrino destro. Ben presto sarà buio e devi prendere una decisione.
Se vuoi allontanarti dalla strada per dormire all’interno dell’Interceptor, vai al 276.
Se preferisci continuare a viaggiare durante la notte, vai al 42.
Prosegui la gara e più avanti vedi la casa bianca dove devi tornare indietro.
Pesti sul freno e sterzi bruscamente a sinistra. Fai un testacoda di alcuni metri in una nuvola di polvere, poi ingrani la prima per ripartire verso l'arrivo.
La Ford effettua un inversione altrettanto rapida e ti è subito alle calcagna.
Accelera portandosi accanto a te e il tecnomante manovra il volante cercando di buttare fuori strada l'Interceptor.
Sembra che voglia decidere l'esito del duello a suon di fiancate.
Manca circa un chilometro all'arrivo e sei
ancora impegnato in un testa a testa con la Ford. Più avanti la strada si riduce
a una sola corsia per attraversare un ponticello
di pietra che passa su un fiumiciattolo.
Se vuoi tenere l'acceleratore a tavoletta, vai al 35.
Se preferisci rallentare un po' e lasciare che sia la Ford a passare in testa, vai al 239.
Adesso potresti usare un'arma contro la macchina che ti segue, così dai un'occhiata ai bottoni sul cruscotto.
Se vuoi gettare dei chiodi sulla strada, vai al 318.
Se preferisci spargere dell'olio, vai al 213.
Se pensi che il tecnomante possa farsi male, vai al 334, perché la sorte della vecchia Kelly ti interessa più della vittoria.
Oltrepassi un’ambulanza parcheggiata all’esterno della strada, alla tua destra, ma non vedi segni di vita.
Può essere l'occasione buona per Kelly.
Se vuoi fermarti per ispezionare l’ambulanza,
vai al 267.
Se preferisci continuare verso est, vai al 22.
Fortunatamente il mozzo non è danneggiato e riesci ad installare la ruota di scorta piuttosto rapidamente.
Ben presto sfrecci nuovamente sulla strada, scuotendo la testa al pensiero del mondo senza senso in cui sei costretto a vivere.
In breve tempo raggiungi un cartello stradale che indica una stretta strada sterrata che conduce a una città chiamata Rockville.
Se vuoi dirigerti verso sud, in direzione di Rockville, vai al 157.
Se preferisci continuare verso est, vai al 45.
L'interceptor sbanda a sinistra, ma riesci a mantenere il controllo con una sbandata controllata.
Devi decidere rapidamente quale tattica utilizzare.
Vuoi accelerare per allontanarti (vai al 183), o inchiodare per lasciare che la Ford ti superi (vai al 27)?
Restando perfettamente immobile sotto l’ambulanza, senti il rumore di passi che si avvicinano.
Improvvisamente senti una voce:
«Ehi, stupido, pensi che non sia in grado di seguire
una traccia di sangue?
Esci fuori da sotto l’ambulanza con le mani alzate».
Se vuoi ubbidire, vai al 325.
Se vuoi rotolare da sotto l’ambulanza sparando con la pistola, vai al 12.
Premi il tasto di attivazione e spargi una grossa macchia di olio sulla strada.
La motocicletta ci passa sopra procedendo ad alta velocità e scivola fuori strada. Si ribalta sulla sabbia e scompare alla vista mentre ti allontani (vai al 96).